Trattasi di un casco progettato per effettuare una “mappatura ottica” della zona cerebrale che normalmente utilizziamo per fare calcoli o stimoliamo nell’esercizio del canto. L’apparecchiatura è in grado di leggere gli impulsi nervosi provenienti dal nostro cervello e il cambio del flusso sanguigno indirizzato verso la zona nervosa soggetta allo stimolo dell’attività di calcolo.
La dimostrazione è stata data proprio con l’aiuto di una ricercatrice, Akiko Obata che dopo aver indossato il casco è stata indirizzata dal professor Kei Utsugi, ricercatore dello staff Hitachi, a compiere una serie di calcoli di facile risoluzione. Non appena Obata ha iniziato a riflettere e a contare il computer collegato al casco ha cominciato a tracciare la mappatura della zona cerebrale soggetta allo stimolo, contemporaneamente una serie di impulsi ad infrarossi facevano muovere e fermare un treno elettronico collegato al casco.
“La zona che andiamo a stimolare” spiega Utsugi “è la parte frontale della corteccia cerebrale, quella che utilizziamo normalmente per funzioni logiche, di calcolo e rielaborazione e che andiamo anche a sollecitare quando cantiamo una canzone.” Secondo lo staff di ricercatori Hitachi grazie a questa tecnologia sarà possibile sviluppare un controller in grado di trasmettere, tramite gli infrarossi emessi dal casco, gli impulsi ad un televisore sintonizzato con l’apparecchiatura di rilevazione nervosa. Non è futuristica perciò la progettazione di un telecomando senza tasti che ci permetterà di accendere o spegnere la tv, o ancor più utilmente, cambiare con immediata rapidità un canale nel momento desiderato, tutto con la sola forza del pensiero e un piccolo calcolo logico matematico.
Paolo Cacciato
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