L’oriente sbarca al Lido

Questa sera inizia il festival:

grande fermento al Lido per la 64esima edizione di uno dei più amati e conosciuti Festival del cinema d’Europa e ormai famosi nel mondo, che quest’anno sotto la direzione di Marco Mullera3c8bffbd3f4e9e901d2d430a6c7f8da.jpg sembra riservare aspettative di grande attrattività.

 

 

 

 

 

Da un’analisi di Gabriella Aguzzi, dalla rubrica Cinema e Spettacolo di CORRIERE ASIA

 

L’ORIENTE A VENEZIA 

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Sono ben 13 i film Orientali presenti alla Mostra del Cinema di Venezia di cui quattro in concorso: “The Sun Also Rises” di Jiang Wen (Cina-Hong Kong), una saga visionaria con elementi che potrebbero ricordare il migliore Kusturica, l’intenso “Help Me Eros” di Lee Kang Sheng (Taiwan), il thriller spionistico a sfondo erotico”Lust, Caution” di Ang Lee (U.S.A.- Taiwan) e lo straordinario western samurai “Sukiyaki Western Django” di Takashi Miike (Giappone).
Il film di Jiang Wen (Taiyang zhaochang shengqi) è composto di quattro racconti: il primo è un idillio pastorale sull’esistenza magica e sognante di una vedova e di suo figlio, la seconda storia si svolge in un campus universitario all’alba della Rivoluzione culturale e racconta dei desideri e del ménage à trois fra due cinesi ritornati dall’Indonesia e una sensuale dottoressa; nell’episodio che segue, il protagonista della storia precedente è rimandato al villaggio dove vivono la vedova pazza e suo figlio, ora adulto e l’ultimo racconto torna indietro nel tempo portandoci nel deserto del Gobi, spazzato dai venti, dimora dei nomadi uiguri. I personaggi principali del film convergono in un tempo e uno spazio unificati e vengono chiarite finalmente le loro connessioni predestinate, che si situano agli snodi fondamentali della vita: matrimonio, morte, nascita.


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Ang Lee, regista eclettico che non ha mai ripercorso due volte lo stesso genere, passando dal wuxia al western, dal melodramma alla delicatezza di sentimenti, si cimenta ora con un thriller e sceglie uno degli attori più carismatici del Cinema Asiatico, Tony Leung. Con “Lust, Caution (Se, Jie) racconta di Wang Chiah-Chih (Tang Wei), una giovane donna che si trova coinvolta in un pericoloso gioco di intrighi ed emozioni insieme a Mr. Yee (Tony Leung), una potente figura politica di spicco nella Shanghai degli Anni Quaranta.

 

 

 

 

bc3d74323b8192029f8ff7f8a8467845.jpgStoria d’amore immersa in un mondo di piaceri erotici e psichedelici per Lee Kang Sheng con “Bangbang wo aishen”: Ah Jie ha perso tutto in borsa a causa di una grave crisi economica e trascorre le giornate rinchiuso nel suo appartamento a fumare canne e a occuparsi delle piante di marijuana che coltiva in segreto nel suo armadio. Disperato, chiama un numero verde contro i suicidi e conosce Chyi, la cui voce dolce e gentile lo fa innamorare dell’immagine che nella fantasia si è fatto di lei. Tenta di invitarla a uscire, ma dopo ripetuti rifiuti comincia a proiettare la sua fantasia di Chyi su Shin, la nuova ragazza che lavora alla bancarella di noci di betel giù in strada…

 

 

 

 

0468f8f8b3bf8a2fbf076526cb0847a9.jpgAtmosfera completamente differente e assolutamente suggestiva nel film di Takashi Miike “Sukiyaki Western Django”: a centinaia di anni dalla battaglia di Dannoura, i clan dei Genji e degli Heike si fronteggiano di nuovo in una povera città di montagna in cui aleggia la leggenda di un tesoro sepolto. Yoshitsune comanda i suoi Genji vestiti di bianco, mentre Kiyomori capeggia gli Heike, in abiti rossi. Un bandito solitario, oppresso da un carico di ferite emotive e dotato di un incredibile talento, giunge per caso in città. Le aspettative entrano in contrasto quando i personaggi principali si chiedono a quale gruppo si unirà il bandito. Trucchi sleali, tradimenti, desideri e, infine, l’amore, si susseguono caoticamente finché la situazione non esplode in un chiarimento conclusivo.

 

La 64° Mostra del Cinema di Venezia segna anche il ritorno di Takeshi Kitano, del coreano Im Kwon Taek e di Jia Zhangke, i primi due Fuori Concorso rispettivamente con “Glory To The Filmmaker” e con “Beyond the Years”, Jia Zhangke con un splendido documentario intitolato “Useless”. Nel nuovo film, che è insieme una storia romantica, un horror e un film di fantascienza, Takeshi Kitano interpreta un regista che nel tentativo di realizzare un film di grande successo passa da un genere cinematografico all’altro.


Per la mezzanotte, il raffinato esordio cinematografico del giovane Alexi Tan “Blood Brothers” ispirato a “Bullet in The Head” e prodotto da Terence Chang con John Woo per la Lion Rock Prod. che chiuderà la Mostra veneziana la notte dell’8 settembre. Infine, nella Sezione Orizzonti, “Sad Vacation” di Aoyama Shinji (Giappone), “With the Girl of Black Soil” di Jeon Soo-il (South Korea-Francia) e “The Obscure” di Lu Yue (Cina) e, ancora nella Sezione Documentari, “Death in the Land of Encanto,” di Lav Diaz (Filippine) e “Umbrella” di Du Haibin (Cina).

 
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L’oriente sbarca al Lidoultima modifica: 2007-08-29T12:43:57+02:00da inokashira
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