Il turismo e i Giapponesi

Il nostro piccolo blog vede crescere la sua popolarità di giorno in giorno! Ci teniamo moltissimo a ringraziarvi per la vostra assiduità e soprattutto per la vostra partecipazione concreta in termini di commenti e mail che continuate ad inviare.

Inauguriamo perciò una piccola sezione della posta in cui pubblicheremo, con vostro consenso, le vostre curiosità rivolte al nostro team. Perciò via libera alle domande di carattere sociale, culturale, economico, linguistico e chi più ne ha più ne metta. Cercheremo di rispondere a tutti e con il massimo della puntualità e di contenuto.

Le abitudini di viaggio dei giapponesi7e450edfde6c50498d4b969c58b0e836.jpg

salve!

alla ricerca di informazioni sul giappone e i suoi abitanti mi sono
imbattuta nel vostro sito (molto bello) e mi chiedo se mi possiate
aiutare – direttamente per una ricerca  che sto svolgendo.

sto cercando di farmi un´idea di come viaggino i iapponesi. le prima domande sono quasi banali:

– viaggiano più da soli (intendo dire auto-organizzati) o in gruppo?
– quali sono le loro mete preferite? europa, USA, australia…? vacanze
culturali, di shopping o di relax?
– ho letto che in giappone vengono costruiti delle specie di parchi di ivertimento che ricostruiscono delle città  europee: E’ vero? qlc di voi ci è stato? ci va tanta gente? 

se avrete tempo e voglia di rispondere alle mie domande vi ringrazio già in anticipo. Grazie!

Nina

 

ASG risponde 🙂

Gentilissima Nina,
grazie per averci contattato.

I giapponesi hanno una tendenza storica al viaggio in gruppo, questo per motivi culturali e soprattutto sociologici. Il loro modo di concepire l’individuo e la soggettività è profondamente diversa dal nostro. Trova base nel tradizionalismo confuciano di eredità cinese da una parte e dalla struttura sociale dei “mura” (villaggi) dall’altra. Ogni individuo è ciò che il gruppo qualifica che esso sia. Ecco che da qui anche la percezione del viagio è amplificata dalla visione d’insieme dell’esperienza di gruppo.

La tendenza sta cambiando, parallelamente all’esigenza sociale di mutamento nella percezione dell’individuo. ora i giapponesi amano viaggiare da soli, soprattutto i giovani. certo continuano a circolare gli allarmismi sull’Italia pericolosa, la Milano da non girare di notte, la Roma inefficiente la Napoli da sparatoria ad ogni angolo… almeno questo è quello che ho sentito poche settimane fa dalla voce di alcuni miei amici giapponesi secondo le raccomandazioni ricevute dai genitori. Ma il bisogno di uscire dalla realtà occlusiva delle shima (isole) giapponesi è forte, così come quello di studiare all’estero e di toccare con mano le società extracontinentali.0434b21b994bd360931fdc11411bd928.jpg

Sulle mete preferite anche qui come ogni cosa nella vita la scelta è data principalmente dai gusti personali. Posso però dire che l’Europa riveste una suggestione unica per moltissimi giapponesi, forse più dell’America ultimamente. Gli anni 80 e buona parte degli anni 90 sono stati segnati da una vicinanza economica molto forte con gli USA  e da una relativa relationship non solo in termini geopolitici ma anche culturali e turistici. L’america rappresentava il nuovo, l’avvento del sistema capitalistico in Giappone, la propulsione all’ingigantirsi della bolla speculativa. Finito il sogno dell’economia più forte del pianeta e il miraggio di un bilateralismo perfetto targato Washington – Tokyo, l’avvento dell’unione europea come struttura composita ma compatta nel relazionarsi con il resto dle pianeta, ha allargato il fascino e la stima pro europe fra i giapponesi. Difficilmente infatti i giapponesi si gettano a capofitto in cose che non stimano, raramente visitano luoghi impopolari o che non sprizzano nessun elemento “sugoi” per dirla alla giapponese. L’Europa è ancora e, forse ancor più di prima, fantastica, incredibile (sugoi appunto!). L’Italia mantiene un ottimo primato in questa revanche turistica tutta europea: moda, cucina, design, calcio, opera lirica e musica leggera, arte e clima… i giapponesi ci amano. In oltre tre anni di relazioni continue e viaggi in Giappone non ho mai percepito un senso di “saturazione” nell’approccio al nostro Bel Paese.

1d975a7673c12bc861f16d5633eb24fe.jpgCosa amano fare in Italia? rilassarsi certo… ma dimentichiamoci la nostra visione di relax. Per un giapponese è normale visitare 15 città italiane in 4 giorni… e divorarle letteralmente, immortalarle, filmarle e portarsele con sè in decine di pacchetti e buste d’acquisti. Rimangono sempre scioccati ogni volta che dico che quando mi fermo in Giappone voglio stare almeno un 4 o 5 giorni in ogni grande città che visito e che la prima volta a Tokyo decisi di passarvi un mese: loro corrono in tutto, anche nel rilassarsi, divorando tempo e spazio. Una frenesia che non è mai caos irrazionale. Tutto ordinato, tutto confucianemente riposto in una cornice e in un senso di ordine. Ciò che è etichettato è più facile da ricordare e riporre nel proprio baule delle esperienze.

Noi italiani forse questo lo capiamo meno. Noi che ci nutriamo di sensazioni e di tonalità contrastanti e a a volte incasellabili. E spesso sono forse più le mete più irraggiungibili e meno sugoi che ci attirano più di tanti pacchetti viaggio organizzati.

Per quanto riguarda i parchi divertimento con riproduzione di ambienti e atmosferee di città europee è tutto vero. Ricordo ancora alcuni grandi magazzini a Yokohama proprio nelle vicinanze della baia. Tutto in stile italiano. I negozi erano ordinati secondo ricostruzioni di tipiche vie del centro nostrano, con piazzette, i caffè con i tavolini nelle aree ristoro, e la piazza intitolata “Bell’Italia” con la chiesa fedelmente riprodotta. Ricordo ancora il cielo azzurro sintentico e articificale del grande magazzino che riproduceva i nostri panorami assolati e che variava di luce a seconda del passare delle ore di lavoro, fino al tramonto e alla sera. la sensazione? quella dei dipendenti del grande magazzino di lavorare in un centro storico all’italiana e per i clienti il richiamo alla loro bella vacanza trascorsa in Italia, trascorsa passeggiando fra le vie del corso a Milano o assapporando un buon gelato in piazza del Pantheon a Roma, o il sapor edi quella pizza divorata in terrazza ad Ischia…

Si riaccende allora sempre di più il desiderio di tornare da noi, sempre in fretta e sempre ricollocando ogni emozione nella giusta cornice di spazio nel proprio baule dei ricordi. E quando chiedo perchè tutto ciò? Perchè questa capillarità di ordine e di fretta mi sento dire: Nihonjin da mon (beh in fondo è perchè siamo giapponesi).

Spero di aver risposto un poco alle tue domande.

bY Paolo ASG

 

Vi proponiamo in più un video davvero interessante che attesta quanto risposto a Nina sui villaggi o centri commerciali ricostruiti all’italiana.

Quello che vi proponiamo di seguito è un documentario girato a Nagoya nel Villaggio Italia. Ricostruzione fedelissima con tanto di viaggio in gondola e personale tutto italiano. ovviamente su qualcosa i giapponesi si sbagliano, come l’improvvisata parata di carnevale dai sapori più brasiliani che nostrani! ahah 

Buona visione!

 

Il turismo e i Giapponesiultima modifica: 2007-06-28T15:35:00+02:00da inokashira
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