Il punto di vista: il Giappone così lontano, così vicino?

Vi propongo oggi l’articolo d’approfondimento di un mio caro amico che oltre ad essere un valido giornalista, sta anche vivendo il suo primo approccio con la realtà giapponese. Attualmente vive ad Osaka e dopo mesi di lavoro maturati in Corea del sud, lavora dal Giappone come corrispondente per Corriere Asia, nostro media partner. 

Proprio ieri Paolo Soldano mi scriveva dal Giappone per raccontarmi dei suoi primi stupori a contatto con una società estremamente diversa, a tratti difficile e non direttamente accomodante per tutta una serie di riflessioni.92c9b6a5be107945ea434e4f2c6e1471.jpg

Una delle quali riguarda l’atteggiamento giapponese di fronte allosvolgersi della politica palpalbile dai commenti dei lettori giapponesi pubblicati sulla rubrica dedicata alla posta di diversi quotidiani nazionali. E subito è scattata la riflessione fra il modo di percepire la realtà dall’ottica italiana e l’accesa verve giapponese nel proporre spunti di rinnovamento in funzione del miglioramento sociale in Giappone.

Mi scriveva Soldano: “Leggere una pagina di un quotidiano nazionale giapponese, e pensare che sui grandi temi il Giappone non è poi così distante dall’Italia, è una cosa che fa riflettere. Aiuta il confronto nella percezione di una realtà sociale e politica completamente diversa. Noi italiani? ci perdiamo nella polemica di un confronto politico a volte di basso livello, i giapponesi invece sognano un “Giappone più bello!”

 

ASG vi propone l’incipit del suo articolo di commento che potete leggere per intero sulle pagine on line di Corriere Asia, al seguente link “Il Giappone così lontano, così vicino?” 

 

OSAKA: Leggere una pagina di un quotidiano nazionale giapponese, e pensare che sui grandi temi il Giappone non è poi così distante dall’Italia, è una cosa che fa riflettere.
Una volta al mese The Daily Yomiuri, che esce anche in edizione inglese, dedica una parte della “pagina dei commenti” alle lettere dei lettori. Ho pensato, perciò, di lasciare spazio alle voci giapponesi in un implicito confronto con l’atteggiamento italiano; un bisogno comunicativo, il nostro, che forse nell’ultimo pariodo lascia spazio più all’amaro silenzio che all’accessa propositività. Segno di delusione? Forse… I giapponesi in questo paiono più sognatori, meno consapevoli forse degli ostaocli all’evolversi concreto delle cose su scena politica e amministrativa, ma di certo non smettono di dire la loro.
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Il tema di giugno era interamente incentrato sulla dichiarazione fatta qualche settimana fa dal Primo Ministro Shinzo Abe: “voglio costruire un Giappone bello”.
La domanda posta ai lettori era: cosa faresti tu per realizzare una bella nazione?
Tante le risposte, tante le possibili soluzioni, la maggior parte delle quali estremamente simili a quelle che lettori italiani potrebbero dare alla stessa domanda.
Qualche esempio? “Molti giapponesi non conoscono la propria storia” e “ci sono molti edifici storici che dovrebbero essere preservati” scrive un lettore di Tokushima; e poi “bisognerebbe lavorare per la pace nel mondo”, perché “il Giappone non avrebbe dovuto supportare la guerra in Iraq”. Ancora: si dovrebbe “pulire le strade dalla pazzatura”, “sbarazzarsi della corruzione e degli scandali”, “creare più parchi”, “rispettare gli anziani e celebrare il nuovo”.

 

Come sempre attendiamo commenti! Le vostre mail verranno pubblicate nell’angolo della posta, con la risposta da parte del nostro Paolo Soldano dal Giappone.

By ASG 

 

Il punto di vista: il Giappone così lontano, così vicino?ultima modifica: 2007-07-05T13:05:45+02:00da inokashira
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5 pensieri su “Il punto di vista: il Giappone così lontano, così vicino?

  1. non saprei…. un articolo che non dice nulla di nuovo, mi permetto di dire già risaputo e da anni che vivo in giappone, il mondo ormai ha dei forti mezzi di comunicazione che vanno dalla tv al web che ci informano su tutto questo… un consiglio impegnati di più caro collega magari un giorno ci conosceremmo.. ciao Laura

  2. Ciao Laura e grazie per il commento. Rispondo io per ora in luogo del collega Soldano a cui indicherò la tua nota, così magari potrete conoscervi. La penso anch’io come te in merito e da multicuturalista oltre che da mediatore con la realtà orientale (quella giapponese sicuramente rappresenta un unicum) sono il primo a lamentare spesso una certo qualunquismo di media nella ridondanza di descrizione aspetti marginali della cultura giapponese. Ci terrei però a specificare che Soldano non è un “esperto” di giappone con un percorso accademico e di vita in loco come potrebbe essere la mia e la tua. Ci tenevo pertanto a segnalare un commento di un giornalista che, per la prima volta, arriva ad Osaka e si mette a sfogliare un giornale, sicuramente nella versione in inglese… e qualunquismo o meno, risapute o meno.. queste sono le cose che nota…queste la percezione di un Giappone forse a volte troppo stereotipato. Una semplice osservazione su una realtà che sicuramente è molto più complessa e da vivere oltre che descrivere in toni parziali. Grazie per il commento e continua a seguirci!

  3. Salve grazie per la cordiale risposta, non volevo offendere nessuno …sa difetto di donne parlare troppo comunque aspetto contatti o indirizzi per Paolo almeno mi scuso se ho sbagliato

    baci Laura

  4. Laura nessuno sbaglio!! hai espresso un commento più che interessante e valido. Soldano attualmente è impegnato con alcune interviste etc. Di cosa ti occupi in Giappone? Io dovrei tornarci per lavoro quest’autunno. Sentiamoci via mail se ti va…

  5. Ciao scrivo per quanto riguarda gli eventi riguardanti l’arte contemporanea e la moda e le ultime tendenze in giappone…in italia collaboro per delle riviste come fleurs… ciao Laura

    dimenticavo il mio cognome è Bianco…

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